Expo: Milano vs Dubai

expo Dubai

Dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 Milano si preparerà ad affrontare un evento di portata internazionale, quale l’Expo, che la vedrà impegnata ad accogliere oltre 20 milioni di visitatori, si prevede un sensibile aumento delle quotazione immobiliare dei quartieri interessati.

Questa Esposizione Universale, il cui tema è incentrato sul problema del nutrimento dell’uomo e del pianeta, si svilupperà su un’area di circa 1 milione di metri quadri impreziosita da spazi verdi e corsi d’acqua. Il Sito di Expo 2015 interesserà anche alcuni comuni limitrofi, collegati da un solido sistema infrastrutturale che la città sta provvedendo a potenziare in vista della manifestazione. Il Piano Finanziario dell’Expo 2015 prevede un investimento di oltre 2 miliardi di euro tra la preparazione del Sito, l’aumento della capacità ricettiva del territorio, le opere di sicurezza e i diversi collegamenti. Uno sforzo economico considerevole, sostenuto sia dalla città candidata che dal Governo, ma di gran lunga inferiore agli investimenti che Dubai si aspetta di ricevere ospitando il medesimo evento nel 2020.

Sebbene con ampio anticipo, il fermento della città di Dubai è già tangibile come dimostrato dagli ingenti investimenti nel settore alberghiero volti a sviluppare le strutture ricettive in considerazione dell’afflusso di turisti previsto. Questo determinerà un’impennata del mercato immobiliare con la progettazione di oltre 45 mila unità abitative, uffici e centri commerciali. Inoltre il calo dei prezzi al metro quadro, registratosi negli ultimi periodi, rende particolarmente appetibile l’investimento in alcune zone di Dubai dove i rendimenti attesi, soprattutto nel residenziale, si attestano intorno al 7-8% annuo. L’efficiente tassazione, regolamentata dalla giurisdizione di questo Paese, alletta l’investitore privato che rappresenta così il principale cliente nell’ambito del mercato immobiliare. Per queste ragioni si rende talvolta opportuno aprire un conto estero per la richiesta di un mutuo, come possibilità di conseguire notevoli risparmi facendo leva sulla differenza dei tassi d’interesse esteri. Basti pensare che l’Euribor, applicato in zona Euro, si attesta sull’1,5% a fronte del Libor (in vigore in altri Stati come la Gran Bretagna) che si aggira intorno allo 0,50%.

Il mutuo in valuta estera è la soluzione adatta per chi percepisce uno stipendio nella medesima valuta in cui intende accendere un mutuo, evitando così l’esposizione al rischio di cambio in cui incorre chi, invece, ricorre al mutuo estero pur guadagnando in euro. Le variazioni sui tassi di cambio potrebbero, in quest’ultimo caso, essere sfavorevoli al correntista con conseguente innalzamento dell’importo delle rate. Il rischio di cambio può quindi avere delle pesanti ripercussioni sul budget familiare anche se continua ad alimentare, in taluni casi, ripetute operazioni finanziarie d’azzardo.

L’apertura di un conto estero è un’operazione abbastanza semplice, anche se i relativi costi e condizioni possono variare in base all’istituto di credito prescelto, infatti esistono molti siti online come questo che comparano le diverse offerte e modalità. Per alcune banche, ad esempio, il versamento di un deposito iniziale è una conditio sine qua non. La presentazione dei propri documenti d’identità è operazione propedeutica alla richiesta di accensione del conto, a cui farà seguito il rilascio da parte della banca del carnet di assegni, del bancomat e dell’accesso al remote banking. Per ottenere altresì l’erogazione di un finanziamento il cliente concorderà con il proprio gestore un apposito piano di rimborso calcolato nella valuta scelta. In alcuni Paesi il regime fiscale più leggero rispetto a quello italiano rappresenta un’attrattiva per l’apertura di un conto estero ma è buona norma informarsi preliminarmente sulle norme del settore bancario interessato

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