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MUTUI: le surroghe corrono, ma le banche sono pigre ad erogare mutui

Mutui che non partono: Bene solo le surroghe”,”Arrivano i dati del terzo trimestre del 2014 sui mutui fanno emergere interessanti novità sotto molti punti di vista, gli stessi possono fan ben sperare in una ripresa del settore immobiliare e sull’erogazione dei mutui.

La prima buona notizia riguarda lo spread che, in caso di mutui rappresenta una percentuale fissata dalle banche  e sommata al tasso di interesse, variabile o fisso.

Lo spread è attualmente inferiore al 2%, soglia psicologica, e si attesta all’1,95%, la riduzione è dell’ 0,65% ma se lo spread attuale viene paragonato a quello di inizio 2014, la riduzione è addirittura del 25%. Lo spread incide pesantemente  sul costo finale del denaro preso in prestito, e la sua riduzione contestuale al taglio del costo del denaro che oggi ha raggiunto i minimi storici da parte della Banca Centrale Europea, porta ad una maggiore appetibilità dei mutui. La riduzione del costo del denaro ha portato anche all’aumento della richiesta di mutui a tasso fisso rispetto al tasso variabile, mentre nel secondo trimestre le richieste di tasso variabile rappresentavano il 75% del totale, il terzo trimestre sono state il 66% del totale.
A ciò deve unirsi anche la diminuzione del costo degli immobili che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non portano ad un aumento del numero di compravendite immobiliari, anzi, vi è una riduzione dell’1% rispetto al secondo semestre del 2013. I dati sono, invece, positivi se viene paragonato il primo semestre del 2014 al primo semestre del 2013, infatti, nei primi sei mesi del 2014 i contratti di compravendita di immobili conclusi sono 205.998, mentre nello stesso periodo del 2013 erano 203.238, l’incremento è nell’ordine dell’1,4%, è a questo proposito possibile attendersi un miglioramento delle vendite nella seconda parte dell’anno.

Dal confronto dei dati tra compravendite immobiliari e mutui è possibile dedurre che in realtà è il mercato immobiliare a registrare una riduzione e a frenare l’erogazione dei mutui, ciò anche in attesa di ulteriori ribassi dei prezzi degli immobili dovuti ad una contrazione del settore. Oltre a tale attesa un freno è dovuto anche alle prospettive per il futuro poco incoraggianti.
A supporto di questa ipotesi anche il flusso di denaro concesso in mutuo che nel primo semestre del 2014 cresce del 3,4% e fa registrare la concessione di 11,12 miliardi di euro. Somme che fanno ben sperare, anche se sono lontane dai dati dello stesso periodo del 2008, prima della crisi, in quel periodo infatti si registrò l’erogazione di 29,26 miliardi di euro, oltre il doppio.
A portare questa flessione anche la somma media del denaro richiesto che subisce l’influenza dell’aumento di richieste di surroga di mutuo, queste hanno raggiunto il record del 25% del totale, contro il 10% registrato nel terzo trimestre del 2013. La particolarità della surroga è data dal fatto che le cifre richieste sono più basse rispetto ad un primo mutuo e questo porta una riduzione dell’ammontare erogato, oltre ad abbassare il livello medio dell’entità del mutuo che oggi è di 123.129 euro, più basso della somma media del 2012 che si attestava 136.806 euro. La surroga permette di ricontrattare le condizioni del mutuo con un diverso istituto ed è richiesta proprio in virtù della riduzione dei costi dei mutui.
Se l’importo erogato diminuisce, cresce, invece, la richiesta che nei primi nove mesi del 2014 fa registrare un aumento dell’11,8 rispetto allo stesso periodo del 2013, aumento che però non riesce a colmare il divario negativo rispetto al biennio 2009-2011.”

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